Qualità dell’aria: verso una prassi operativa condivisa.

La pandemia ha portato al centro dell’attenzione la necessità di gestire e migliorare la qualità dell’aria negli spazi confinati. Lo scrivono AiCARR, Assofrigoristi e AIISA in un comunicato stampa congiunto. Serve infatti la massima collaborazione e il massimo dialogo che permetta a professionisti di fare ognuno la propria parte e dare un valore aggiunto reale nella ricerca di un comfort termico e requisiti minimi di qualità e salubrità dell’aria negli ambienti interni. L’attuale pandemia ci ha una volta di più messo di fronte all’evidenza che gli impianti di trattamento dell’aria non devono garantire solo le migliori condizioni di temperatura, umidità, quantità e purezza dell’aria ma devono assicurare agli occupanti il buon stato di salute legato all’aria respirata.

Il punto chiave ormai acclarato è che la diluizione del fattore di contagio avviene attraverso il ricambio dell’aria. Ne deriva che gli impianti esistenti di Ventilazione Meccanica Controllata devono essere riprogettati, controllati e manutenuti alla luce di indicazioni progettuali precise che definiscano i volumi di ricambio necessari a creare la massima efficienza ed efficacia termica ed igienica per gli occupanti lo spazio confinato.

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